TUTTO CAMBIA
Il periodo a cavallo tra IV e V millennio vede molte novità, in quanto ambientazione di diversi episodi. Alcuni, tra questi, vedono un tema ricorrente, ovvero l’esodo della razza umana a seguito di un brillamento solare o una catastrofe non prevista, ma spaziano molto nel tempo, passando da The Beast Below (2010) nel IV millennio, a The Ark in Space (1975), che parla di eventi nel VII millennio, e The Sun Makers (1977), che è ambientato in un non meglio specificato “futuro remoto”. Trovare una soluzione temporale diventa astruso, ma è interessante come venga più volte affrontato il tema dell’umanità che abbandona il proprio pianeta natale e sopravvive altrove per tornare a colonizzarlo in futuro. Un’ipotesi che potremmo fare è che non si tratti uno o due fenomeni distinti, ma che la Terra sia diventata più vulnerabile a fenomeni solari, cosa che è in qualche modo in linea con diverse teorie ambientaliste.
Questo sforzo continuo a livello planetario può spiegare anche come mai si veda un aumento della ricerca di materie prime e risorse, tema che accomuna molti altri episodi ambientati in quest’epoca.
Nel XXXVIII secolo, sulla stazione spaziale Le Verrier, vicino Nettuno, è in corso una sperimentazione per eliminare la necessità di dormire degli esseri umani, che però fallirà [Sleep no More, 2015]; la richiesta di manodopera spingerà gli umani ad assoggettare la pacifica razza degli Ood, schiavitù che avrà termine nel XLII secolo [Planet of the Ood, 2008]; infine nel LXI secolo troviamo una tecnologia di clonazione istantanea, eventualmente derivata da quella della Carne del XXII secolo, che permette di creare interi eserciti in frangenti estremamente brevi – cosa che porta a una guerra tra umani e Hath durata intere generazioni – nonché un’avanzata tecnologia di terraformazione [The Doctor’s Daughter, 2008].
Oltre a Nettuno, tutto il Sistema Solare brulica di attività ed è sede di diversi episodi a degli anni ’70 e ’80, che volevano dare al pubblico un’ambientazione più familiare di pianeti completamente inventati. Su Titano, luna di Saturno, una spedizione nel 5000 d.C. è incaricata di recuperare il gas metano [The Invisible Enemy, 1977]. Qui vogliamo contestualizzare anche una colonia su Plutone che riscalda il planetoide con soli artificiali, poiché la fusione nucleare richiede l’idrogeno che il metano potrebbe fornire [The Sun Makers, 1977].
Anche l’esplorazione dello spazio più profondo continua e troviamo, nel XLI secolo, una stazione su Krop Tor, pianeta in orbita attorno a un buco nero, cosa che lo colloca almeno diverse migliaia di anni luce dalla Terra [The Impossible Planet, 2006]. Esempi meno estremi di colonizzazione, attorno a quest’epoca, sono Mendorax Dellorae, nel 5343 [The Husbands of River Song, 2015], Androzani Minor e Major [The Caves of Androzani, 1984], che datiamo attorno al 5345 per gli alberi provenienti dai pianeti in The Doctor, The Widow and The Wardrobe (2011).
Nelle puntate di questa epoca possiamo anche trovare riferimenti alla Federazione Galattica [Kinda, 1982] e agli Space Agent, probabilmente necessarie anche per la minaccia Dalek, che ha attaccato la remota colonia su Vulcan [The Dalek’s Masterplan, 1965] e sterminato gli astronauti su Kembel [The Power of the Daleks, 1966], ma anche l’agenzia temporale, di cui faceva parte Jack Harkness nel LI secolo [The Empty Child, 2005]. Il viaggio nel tempo è dunque possibile, all’epoca, per la razza umana, ma non è a disposizione di tutti [A Good Man Goes to War, 2011]. Un’altra tecnologia che deve essere stata sviluppata nell’epoca è quella della miniaturizzazione di tessuti viventi, che troviamo sia sulla nave Aristotle [Into the Dalek, 2014] che sulla Teselecta [Let’s Kill Hitler, 2011]. Salvo eccezioni come l’ultima, le astronavi dell’epoca richiamano quelle dell’immaginario classico fantascientifico.
Il LI secolo vede inoltre l’emergere di un’altra organizzazione almeno in parte umana, il Mainframe Papale, un gruppo militare nato dalla Chiesa di Roma [The Time of the Angels, 2011]. È difficile ricostruire la loro storia perché hanno accesso a tecnologie di viaggio nel tempo che assomigliano al TARDIS e, dopo aver cambiato nome in Chiesa del Silenzio, prenderanno a influenzare la storia umana retroattivamente. Per fortuna viene lasciato intendere che il pubblico sia testimone degli eventi a modifiche già avvenute, così da non vanificare la ricostruzione fatta fino a questo punto.
Di qui in poi gli eventi si fanno più radi nel tempo, perché quanto importa ai fini delle trame è che si svolgano in un futuro remoto; raramente importa fornire una contestualizzazione più precisa. Nel 37166 vediamo una spedizione geologica su Zeta Minor proveniente dall’ex-colonia di Moresta [Planet of Evil, 1975], ma è l’ultima data precisa all’anno che vedremo fino al 10’000’000 d.C. Il personaggio di Jack, infine, è una seconda testimonianza, dopo la discendente di Adelaide Brooke, di apertura mentale e sessuale verso altre razze nell’universo. Va infatti detto che molte di queste, come Signori del Tempo, Kaled, Thal e Trion, assomigliano in apparenza agli esseri umani, per venire incontro al budget ridotto di alcune ere della serie. Il fenomeno ha avuto una giustificazione in altri media, nonché un accenno in Torchwood, dove vengono nominati i campi isomorfici [Torchwood: Miracle Day, 2011]. Di qui in poi, infatti, l’umanità si sarà amalgamata ad altre razze nell’universo e non parleremo più di umani in senso stretto: la serie ci dice che cambieremo, che ci espanderemo in tutto l’universo e che la nostra identità non va ricercata nel DNA, ma nella nostra capacità di sognare, nella nostra curiosità innata e nel nostro attaccamento alla vita.
A cura di Emanuele Nikzad
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