RECENSIONE SENZA SPOILER di Dalek Oba
Sembra passato un istante da Halloween, eppure Flux è già finito. Come noi Whovians ben sappiamo, dopo quasi 60 anni, l’importante è il viaggio, non la destinazione, per cui, se è vero che questa conclusione per alcuni potrà sembrare anche scontata, la vera meraviglia sta nell’osservare come si arrivi a mettere la parola fine.
Il Dottore è attorniato da amici e alleati, tra new entry e solide conferme, che con il loro supporto riescono per una certa misura a calmare il suo essere in continuo movimento (mai evidente come in questo episodio!).
Il finale non sarà dolce per tutti, o comunque non come vorremmo, e pianta già le basi per uno speciale colmo di Dalek… che ormai ci hanno preso gusto a invaderci proprio a Capodanno.
Restano pochi minuti di riflessione per la nostra 13, perché ormai la sua canzone sta finendo, e comincia a rendersene conto anche lei.
FLUX YEAH AND NOPE di Saki (con spoiler)
Devo dire che leggere le lamentele altrui mi butta giù di morale. Lo dico con una punta di ipocrisia perché io stessa ho delle critiche all’episodio che potrete trovare sotto, ma davvero, quando gli altri parlano di “schifo”, “disastro” e simili mi passa la voglia di scrivere a mia volta. Perciò inizierò proprio dalle critiche con cui non sono d’accordo!
Qualcuno è rimasto deluso dal fatto che il Grande Serpente non fosse in realtà nessuno di speciale, ma è quello che dovremmo tutti capire delle persone malvagie che detengono potere. Se gli togli quel potere, non hanno nessuna importanza, sono solo persone molto piccole e senza cuore. Piccole come quell’asteroide dove è stato abbandonato a se stesso. Ben fatto, Vinder e Kate!
Un’altra critica che ho letto è che “tutto questo hype per il passato remoto del Dottore, le sue origini, e poi sceglie volontariamente di non scoprirlo”. Io posso capire la delusione da spettatori, certo… Anch’io ero incuriosita dalla teoria che Bel e Vinder fossero i suoi genitori (il fatto che il dispositivo di Bel si chiamasse “Tigmi” mi aveva ricordato il soprannome del Dottore all’Accademia, Theta Sigma, non aggiungo altro) oppure che la casa delle visioni fosse effettivamente la casa d’infanzia del Dottore, Lungbarrow. In ogni caso ho accettato e compreso la decisione del Dottore. Tra l’altro l’orologio non è andato perso, è completamente al sicuro e quando il Dottore lo “vorrà veramente”, quei ricordi saranno a sua disposizione; la scena in cui chiede scusa a Yaz e poi interagisce con il TARDIS per nasconderlo è semplice e efficace tanto quanto i sei episodi sono stati intricati, rocamboleschi e timey-wimey.
Continuo con i particolari che mi hanno entusiasmata a prescindere: il Dottore che agisce in tre luoghi diversi in contemporanea è una bellissima idea e anche ben realizzata. Bilancia bene i lunghi periodi (altrettanto emozionanti) in cui i companion e gli altri personaggi erano stati lasciati completamente a se stessi.
Le scene nei tunnel sono fenomenali, a mio parere; ci sono dei giochi di luce veramente interessanti e – a proposito di luce – Williamson ha finalmente la sua occasione di splendere!
Ma il salto nella sedia l’ho fatto quando “Tempo”, chiunque sia, ha accennato al… Maestro! Lo rivedremo negli speciali? In che modo interagirà con il Dottore? Causerà la sua rigenerazione? Tornerà Gallifrey? Rivedremo anche il Dottore di Jo Martin? Rivedremo la UNIT rimessa in funzione da Kate e… Claire?
Come vedete, ho recuperato l’entusiasmo! In tempo per le cosine negative da raccontarvi.
Ho scritto che l’idea delle scene che saltano da un luogo all’altro con i Dottori multipli è ben realizzata, ma il montaggio della prima parte, quindi prima dello “sdoppiamento” (si dice sdoppiamento anche se sono tre?) a mio parere ha lasciato un po’ a desiderare.
Sono rimasta delusa dalla scena del Sontaran goloso di dolci, non tanto per lo humour che ha aggiunto, quanto per il fatto che lo stratagemma del Dottore abbia realmente funzionato. Forse la seconda puntata mi aveva fatto apprezzare questi villain più di quanto meritassero?
Permangono dei buchi di trama che speravo venissero colmati, purtroppo, per esempio il fatto che Karvanista non sia in grado di richiamare la nave andata offline ma quella pilotata da Bel sì… però adesso riesce a riassemblare l’intero scudo. Ha avuto un aiuto dal Dottore? Possibilissimo, ma se n’è preso totalmente il merito.
Ultima cosina, sempre su Karvanista. Mi è piaciuto il fatto che viaggerà con Bel e Vinder (mi ha ricordato Thor alla fine di Endgame), ma le continue battute sul fatto che è un “cane” mi hanno dato davvero sui nervi. Un conto è se le fa Dan, un terrestre che non aveva mai conosciuto razze aliene prima, ma mi aspetto di più da una coppia di veri e propri eroi dello spazio. Karvanista è un personaggio ben delineato che ho imparato ad apprezzare al di là dal suo aspetto e dalla sua specie di appartenenza, il suo ultimo dialogo con il Dottore mi ha straziata… e poi torna ad essere trattato a quel modo. Mi ha disorientata parecchio.
Credo sia tutto, nel bene e nel male non vedo l’ora di tornare qui a recensire lo speciale di Capodanno… perciò all’anno prossimo, buone feste a tutti!