OXYGEN, recensione di Saki
In ogni stagione di Doctor Who c’è almeno un episodio ambientato su una stazione spaziale. So che state già andando a controllare, perciò lo ammetto: non c’è proprio in ogni stagione. C’è però sempre un esempio di ambientazione diversa da un solido pianeta abitabile: una base circondata da un’atmosfera inospitale, un asteroide, un’astronave che trasporta gli ultimi sopravvissuti di una catastrofe. Luoghi in cui la vita è una sfida, ancor più se una minaccia incombe sulla sopravvivenza dei suoi abitanti, come accade puntualmente. Ecco che la paura, la paranoia, l’ostilità prendono il sopravvento in una corsa contro il tempo per sfuggire alla morte, in un crescendo di claustrofobia che attanaglia anche lo spettatore.
L’autore di Oxygen, Jamie Mathieson, aveva saputo creare quest’atmosfera in modo magistrale già al suo debutto nella serie, Mummy on the Orient Express, nell’ottava stagione; ma all’elitaria eleganza del treno spaziale questa volta preferisce il crudo metallo di una stazione mineraria, in cui gli esseri umani sono valutati degni o meno di vivere a seconda della propria produttività e della capacità di risparmio delle risorse.
Impossibile, per chi conosce la serie classica, non tornare indietro nel tempo a rispolverare grandi storie come Vengeance on Varos o The Sun Makers: Oxygen è una critica niente affatto velata al capitalismo, e mostrando una situazione estrema porta a riflettere sulle condizioni di vita dei lavoratori in ogni parte del mondo.
Puntate come questa ci ricordano inoltre che il Dottore non è solo un viaggiatore, un insegnante, un eroe: è un essere vivente con le sue fragilità e le sue emozioni, capace di sacrifici inimmaginabili. Sebbene in questa stagione stia dimostrando di non saper rinunciare alla libertà, per contro non ha rinunciato nemmeno a creare dei legami. Lui può fare tutte le promesse che vuole, ma ci ricasca sempre: coinvolgendoli, mette in pericolo la vita dei suoi compagni e poi fa di tutto per rimediare, in un’altalena vertiginosa di contraddizioni, e abbiamo imparato ad amarlo nonostante questo – o forse proprio per questo? Certo è che stavolta ha pagato un prezzo molto alto e il risultato, seppure ci veda emotivamente provati, ci darà modo di conoscere aspetti finora inediti della sua personalità e delle sue capacità di adattamento.