RESOLUTION – recensione di Brig
Ho aspettato tanto per scrivere questa recensione perché non sapevo bene come affrontare la puntata. È lo speciale di Capodanno, certo, ma è stato trasmesso solo un paio di settimane dopo la fine della stagione regolare (che non finiva con un botto, ammettiamolo, ma con una puntata poco più che qualsiasi), qualificandosi a tutti gli effetti come season finale dell’undicesima stagione.
Quindi, come funziona come season finale? Beh, meglio di quello vero, per quel che vale.
Abbiamo finalmente l’inserimento di due figure che si sentivano necessarie nella serie. Da una parte i Dalek, dall’altra il padre di Ryan.
Iniziamo da quest’ultimo. Il rapporto tra Ryan e Graham è centrale in tutti gli episodi ed è anche una delle dinamiche più piacevoli da vedere, grazie anche ai due attori che sono fantastici insieme. Ma si è sviluppata in modo prevedibile e senza veri ostacoli (a meno di non parlare del loro confronto sull’uccidere o meno Tim Shaw. Ma comunque è relegato alla fine dell’ultima puntata, un po’ tardi). All’inizio Ryan non riesce ad accettare il marito della nonna come figura genitoriale, man mano iniziano a legare fino ad arrivare al sospirato “nonno”. Già nel terzo episodio auspicavo l’arrivo del vero padre a causare movimento nelle dinamiche. Ryan avrebbe potuto essere talmente desideroso di un padre da correre da lui ignorando l’uomo che davvero gli era vicino, oppure reagire in modo arrabbiato e isolandosi, in modo che Graham potesse insegnarli ad affrontare la situazione da adulto. Sono solo due modi che avevano per affrontare la situazione, ma ce ne sarebbero stati mille altri. Quando Aron arriva davvero è troppo tardi, però. È vero, il suo rapporto con Ryan è ben scritto, ma non ha alcun vero impatto su quello che si è costruito tra il ragazzo e il nonno, perché ormai il loro percorso è giunto a compimento. Quindi nella macrotrama è praticamente inutile.
Dall’altra parte abbiamo finalmente i Dalek. Anzi, un Dalek. Ma basta e avanza. Già Moffat si lamentava che non ci fosse più nulla da dire su di loro, dopo quasi sessant’anni. Credo che Chibnall avesse deciso di eliminare ogni nemico storico per questa ragione. Forse hanno anche ragione, ma secondo me stanno mancando quello che è il vero punto. Le puntate sui Dalek non servono solo a parlarci di loro, li conosciamo troppo bene, servono a parlarci del Dottore. È il nuovo Dottore che non conosciamo. I Dalek sono stati i suoi nemici da sempre, di ogni incarnazione. Eppure ogni Dottore si comporta diversamente con loro. Pensate alla differenza di approccio tra il nono e l’undicesimo. Quindi, come si sarebbe comportata Tredici? Questo volevamo sapere. Qui davvero la capiamo come persona perché abbiamo un contesto. E non nuoce che questo Dalek sia particolarmente minaccioso e agguerrito. Sicuramente la trama ne guadagna.
Parliamo dunque della trama in sé. Abbiamo un inizio epico e misterioso (se non si sono visti i promo), ma il problema è che tutta la parte mitico-leggendaria non serve assolutamente a niente. I tre popoli che si dividono i resti del Dalek e lo custodiscono per secoli… bello, ma assolutamente non ha peso. Nel momento in cui i nostri due archeologi inglesi trovano una parte, le altre due si teletrasportano ad unirsi. Non sarebbe cambiato niente se avessero trovato l’intero corpo. I guardiani sparsi per il globo sono bellissimi, ma non li vedremo mai più. Mi aspettavo che arrivassero per il confronto finale o che almeno avessero un peso nella risoluzione. Invece sono inutili. È bella l’idea di uno dei custodi che viene ucciso proprio all’inizio del suo viaggio e che la reliquia vada quindi perduta, ma non serviva fosse solo un terzo del Dalek. È solo filler e atmosfera. Ma è un’atmosfera che non viene neanche mantenuta, quindi…
Il padre di Ryan arriva con un forno a microonde che, indovinate un po’, nel finale servirà a sconfiggere il cattivo. Non è necessariamente un male, ma è ora che gli sceneggiatori accettino che gli anni ’80 sono finiti.
Non mi sento assolutamente di bocciare l’episodio in questione, ma ha alcuni problemi di struttura e sembra che cerchi di mettere una pezza ai problemi della stagione, a volte troppo tardi. Diciamo che è il miglior episodio speciale del tredicesimo Dottore, dai, e aspettiamo con ansia la dodicesima stagione!
Brig
P.S. Va bene tutto, ma vi devo confessare che il Dottore, Ryan, Graham e Yaz mi stavano già mancando. È stato bello rivederli. Non tutto può essere sbagliato quando scopri che ti sei affezionato ai protagonisti nel modo più naturale e spontaneo possibile, senza neanche essertene accorto.