Sylvester McCoy
Il suo vero nome è Percy James Patrick Kent-Smith ed è nato a Dunoon, in Scozia, il 20 agosto 1943. Sua madre era irlandese e suo padre, purtroppo morto in guerra poco prima che lui nascesse, inglese. Frequenta la St. Mun’s School, per poi andare in seminario ad Aberdeen a dodici anni. Cambia tuttavia idea sulla sua vocazione e, dopo quattro anni, torna a Dunoon per frequentare la Grammar School. Terminati gli studi si trasferisce a Londra, dove compie i lavori più vari, come vendere assicurazioni.
Comincia a recitare nel gruppo di teatro sperimentale The Ken Campbell Roadshow, in cui interpreta un personaggio chiamato Sylveste McCoy, nome che decide di utilizzare come pseudonimo, però aggiungendo una R, perché secondo gli attori un nome di scena con tredici lettere porta sfortuna. In televisione appare nelle serie Vision On, Jigsaw, Tiswas, Eureka e The Last Place on Earth. A teatro McCoy recita nello spettacolo The Pied Piper del National Theatre e in due “one man show” in cui interpreta Stan Laurel e Buster Keaton. Nel 1979 ha anche un piccolo ruolo nel film Dracula, con Laurence Olivier e, nel 1988, conduce un programma per ragazzi, What’s Your Story?.
Nel 1987 diventa il Settimo Dottore, succedendo a Colin Baker, e mantiene il ruolo fino al termine della serie classica, con il serial Survival. All’inizio la sua interpretazione è più umoristica, una delle sue caratteristiche principali è il recitare proverbi noti cambiando però il finale. Dopo le lamentele dei fan per l’eccessiva leggerezza delle trame, il personaggio comincia a cambiare, diventando più oscuro e anche manipolatore. Recitando, McCoy utilizza il suo leggero accento scozzese. Nel 1990 viene eletto come Miglior Dottore dai lettori di Doctor Who Magazine, superando perfino il da sempre preferito Tom Baker. Nel 1991 McCoy presenta The Hartnell Years, un documentario in cui vengono narrati alcuni episodi perduti del Primo Dottore. Riprende il ruolo del Dottore per lo speciale Dimensions in Time (1993) e poi per il film del 1996, in cui il Settimo Dottore si rigenera nell’Ottavo, interpretato da Paul McGann. Ha anche prestato la sua voce a un videogioco e a una serie di audiodrama. Nel 2013, in occasione del cinquantesimo anniversario della serie, ha partecipato a The Five(ish) Doctors Reboot.
Dopo Doctor Who continua a lavorare in televisione e a teatro, apparendo in Beyond Fear, nella serie radiofonica The Cabaret of Dr Caligari e in diverse pantomime e opere di Molière. Interpreta lo Sceriffo di Nottingham in un musical su Robin Hood e recita in The Government Inspector, The Invisible Man e Zorro: The Musical. Nel 2007 appare in The Lion, the Witch, and the Wardrobe e in King Lear, insieme a Ian McKellen.
McCoy ha una moglie, Agnes, e due figli.
Consigli di visione: The Hobbit (2012, 2013 e 2014).
Un piccolo gruppo di nani, capitanati da Thorin Oakenshield, compie un lungo viaggio per riconquistare la montagna di Erebor, un tempo la loro patria, ora sotto controllo del drago Smaug. Ad aiutarli nell’impresa, lo stregone Gandalf e lo hobbit Bilbo Baggins. Questa, molto in sintesi, è la trama del celebre romanzo di Tolkien, adattato da Peter Jackson (già regista della trilogia The Lord of the Rings) in una serie di tre film. Rispetto all’originale, Jackson ha inserito diversi cambiamenti, soprattutto ampliando la storia. Un esempio è il personaggio di Radagast, solamente citato nel romanzo, e invece presente nei film. Sylvester McCoy, dopo essere stato scartato per interpretare l’anziano Bilbo Baggins in The Lord of the Rings, è stato scelto per interpretare proprio Radagast the Brown, bizzarro stregone amico di Gandalf, che vive nei boschi e preferisce la compagnia degli animali a quella delle persone.
La trilogia di The Hobbit ha suscitato opinioni discordanti, specialmente tra gli estimatori del libro: c’è chi si è trovato decisamente in disaccordo con le modifiche apportate da Jackson, e chi invece ha comunque apprezzato l’opera cinematografica. Il mio consiglio, per chi non l’avesse ancora vista, è di non farsi influenzare dai commenti negativi, come da quelli positivi, e di guardare la trilogia, per farsi un’opinione personale… e per rimirare Sylvester McCoy nelle vesti di Radagast!