Jodie Whittaker
Jodie Auckland Whittaker nasce il 3 giugno 1982 a Skelmanthorpe. Frequenta lo Shelley College e la Guildhall School of Music and Drama, che termina nel 2005, vincendo anche la medaglia d’oro per la recitazione.
Il suo debutto professionale a teatro avviene nello stesso anno in The Storm, al Globe Theatre, mentre nel 2007 si trova all’improvviso a dover sostituire una malata Carey Mulligan in The Seagull.
Il suo primo film è Venus (2006), per cui viene nominata ai British Independent Film Awards e ai Satellite Awards. In seguito recita in St Trinian’s (2007), Good (2008), St. Trinian’s 2 (2009), Perrier’s Bounty (2009), Swansong: Story of Occi Byrne (2009), White Wedding (2009), nel corto Wish 143 (2009), che viene nominato agli Oscar, in The Kid (2010) e in Ollie Kepler’s Expanding Purple World (2010). Nel 2011 è co-protagonista del cult Attack the Block, a cui seguono A Thousand Kisses Deep (2011), One Day (2011), Good Vibrations (2012), Spike Island (2012), Ashes (2012), Hello Carter (2013), Get Santa (2014), Black Sea (2014), Adult Life Skills (2016) e Journeyman (2017).
Debutta in televisione nel 2006, apparendo nelle serie The Afternoon Play, Doctors e Dalziel and Pascoe, a cui seguono i film This Life + 10 (2007), The Shooting of Thomas Hurndall (2008), Consuming Passion (2008), Svengali (2009), Royal Wedding (2010) e The Night Watch (2011), e le miniserie Tess of the D’Urbervilles (2007), Wired (2008), Marchlands (2011) e The Assets (2014). Altre serie televisive in cui recita sono Cranford (2009), Accused (2010), Black Mirror, nell’episodio The Entire History of You (2011), The Smoke (2014), il recente medical drama Trust Me (2017) e, ovviamente, Broadchurch (2013-2017), in cui interpreta Beth Latimer.
Il 16 luglio 2017 viene annunciato ufficialmente che Jodie Whittaker è il Tredicesimo Dottore, diventando la prima donna a ricoprire questo ruolo.
L’attrice ha debuttato in Doctor Who al termine dello Speciale di Natale Twice Upon a Time, mentre l’Undicesima stagione, la prima con lei come protagonista, andrà in onda il prossimo autunno.
Jodie è sposata con il collega statunitense Christian Contreras dal 2008. Nell’aprile del 2015 è nato il loro primo figlio.
Consigli di visione
Ian e Maurice, due attori ormai anziani, trascorrono le giornate facendosi reciprocamente compagnia, nel ricordo dei bei tempi andati. Ian decide di ospitare in casa la pronipote, aspettandosi una ragazza pronta ad assisterlo e aiutarlo… ma ovviamente le cose non vanno come preventivato. Jessie è infatti un’adolescente scostante, con un passato complicato e un futuro imprevedibile, a cui piace bere e far festa. Se la convivenza tra lei e Ian comincia malissimo, al contrario Maurice mostra da subito un grande interesse per la ragazza, un po’ attratto dalla sua bellezza, un po’ sinceramente convinto che in lei ci sia più di quello che mostra.
Venus è il debutto cinematografico di Jodie Whittaker che, nei panni di Jessie, si confronta con attori del calibro di Peter O’Toole (nominato agli Oscar per la sua performance nei panni di Maurice), Leslie Phillips e Vanessa Redgrave. È un film agrodolce che mette a confronto personaggi sfaccettati, mai del tutto buoni o cattivi, sia che si trovino all’inizio della propria esistenza adulta, sia che, al contrario, siano ormai giunti all’ultimo periodo della loro vita.
Nella periferia a sud di Londra un gruppetto di teppisti sta derubando un’infermiera, quando viene interrotto… da un’invasione aliena. Quando diventa palese le intenzioni dei “visitatori” sono tutt’altro che pacifiche, la donna e i ragazzi si trovano a formare un’inedita alleanza per salvare se stessi e l’intero palazzo in cui vivono.
Attack the Block è ormai un vero e proprio cult, capace di mescolare horror e fantascienza con una storia di crescita e maturazione. Nel cast, oltre a Jodie Whittaker nel ruolo dell’infermiera Sam, ci sono un giovanissimo John Boyega, Nick Frost (Babbo Natale nell’episodio di Doctor Who Last Christmas) e Luke Treadaway.
Terzo episodio della prima stagione di Black Mirror, è ambientato in un mondo non dissimile al nostro, in cui però tutti hanno un impianto che permette di salvare ogni ricordo, per rivederlo (o mostrarlo ad altri) in ogni momento. Il protagonista Liam (Toby Kebbel) dopo una cena con amici comincia a sospettare che la moglie Ffion (Jodie Whittaker) abbia avuto in passato una relazione con uno degli altri invitati. Cerca di ottenere la verità dai ricordi di Ffion e del suo supposto ex, ma dalla curiosità all’ossessione il passo è breve.
Come spesso succede in Black Mirror, The Entire History of You parte da una tecnologia fittizia considerata positiva, o comunque ormai consolidata nella vita di tutti i giorni, per poi mostrarne progressivamente i lati negativi; l’episodio si snoda in un crescendo di tensione in cui il presente si mescola sempre di più a un passato impossibile da dimenticare.
Anna (Jodie Whittaker, ovviamente) è a una settimana dal suo trentesimo compleanno e la sua vita avrebbe bisogno di una svolta che non arriva. Il lavoro e le amicizie non la soddisfano, disegna faccine sui suoi pollici – per poi usarli come protagonisti di video amatoriali – e, a detta di sua madre, si veste e pettina come un’adolescente. Vive in un capanno nel giardino della casa in cui abitano la nonna strampalata e la madre esasperata, che le impone un ultimatum: entro il suo compleanno dovrà avere una sistemazione vera e propria. Tra visite immobiliari non troppo riuscite, feste di non-compleanno, bambini che sognano di diventare cowboy e… un sacco di faccine sui pollici, vediamo scorrere la settimana che la avvicina inesorabilmente ai 30.
Adult Life Skills non è propriamente una commedia: ha i suoi momenti divertenti, ma non ha per nulla paura di addentrarsi in atmosfere più drammatiche e serie. È una riflessione leggermente surreale su come affrontare la vita, nel bene e nel male, e su cosa effettivamente definisca “adulta” una persona: quali sono i comportamenti corretti, quali le capacità da possedere? E, soprattutto, esiste una risposta univoca?
In una tranquilla località marittima l’esistenza quotidiana viene scossa dall’omicidio di un ragazzino, Danny Latimer. A indagare sul fatto sono due detective, uno appena arrivato a Broadchurch, l’altra ben inserita nella comunità. È ovvio che l’assassino sia qualcuno che vive in paese e, durante le indagini, la vita di ognuno verrà indagata e stravolta, e ogni segreto messo a nudo. Broadchurch non è solo un poliziesco. Sarebbe limitativo. Broadchurch prende un crimine e racconta TUTTO quello che c’è attorno, non solo le indagini, ma anche ciò che concerne le persone colpite, l’impatto sulla società, e lo fa con estremo realismo. Non ha bisogno di calcare sul dramma per essere drammatica, e non ha bisogno di grandi scene ridondanti per mostrare come si possa e si abbia il diritto di essere felici, dopo il dolore. Lo spettatore viene sempre posto di fronte ai dettagli più intimi ed emotivi, ma in modo rispettoso, mai invadente.
Broadchurch ha un forte legame con Doctor Who, data l’elevata quantità di attori e attrici che hanno recitato in entrambe le opere (uno tra tutti David Tennant). E non solo! L’autore della serie è Chris Chibnall, sceneggiatore di diverse puntate di Doctor Who e del suo spin-off Torchwood, nonché il prossimo showrunner del Dottore.
Jodie Whittaker interpreta Beth Latimer, la madre del ragazzino ucciso. Sarebbe stato facile scriverla come un personaggio bidimensionale, distrutto dal dolore per la sua perdita, invece Chibnall sceglie di donarle fin da subito una grande complessità: Beth è una moglie, è una madre, è profondamente legata alla sua famiglia, è una donna con una grande autonomia e individualità. Soffre per un lutto, ma combatte per avere giustizia. Nel corso della serie vediamo il suo modo di affrontare il dolore, gli errori che commette e i traguardi che raggiunge.
Insomma, io generalmente consiglio a tutti quelli che conosco di guardare Broadchurch, per cui… se non lo avete ancora fatto, guardate Broadchurch!