HIDE – 10 ANNI DOPO

Togliamoci subito il sassolino dalla scarpa: nell’economia della stagione 7b, Hide è un episodio minore; inserito molto velocemente nella trama orizzontale – tanto che potrebbe essere andato in onda una settimana prima o dopo e non ci saremmo accorti della differenza – non ha nemmeno l’epicità di Akhaten o l’ampio respiro di Nightmare in Silver. Detto ciò, all’epoca la apprezzai molto, tanto che le ho dedicato ben due citazioni del gioco Who Said (che potete provare al nostro stand alle fiere)… eppure durante il rewatch dopo circa una decade è stato sconcertante notare quanto effettivamente poco me la ricordassi. E’ così un male? Forse no, ma andiamo per ordine.

Hide parte come una storia di fantasmi, mistero e horror, poi vira sulla fantascienza più classica, poi svolta a U sulla deriva romantica: nonostante l’unità di tempo e di luogo e i pochi personaggi, riesce a trovare il tempo per essere un po’ confusionario e non sempre chiaro. Tuttavia, i dialoghi sono ben inseriti e a fuoco, scritti prima e recitati poi con intensità e precisione mirabili.

Non è un caso quindi che sia un episodio relativamente poco ricordato, ma molto citato. “Every lonely monster needs a companion”, “Not everything ends. Not love. Not always” e, ovviamente, “This is not a love story: this is a ghost story!”, senza dimenticare “I’m the Doctor, and I’m scared”… che purtroppo dopo la prima visione un po’ si perde, conoscendo già il plot twist.

E allora, come apprezzare a pieno Hide dopo 10 anni, con tutti i suoi difetti? Semplice, seguiamo la sua direttiva: guardiamolo come una storia d’amore, e non di fantasmi, e innamoriamoci un po’ anche noi nell’osservare come i rapporti tra i personaggi mutino, maturino e giungano a compimento in uno di quei rarissimi lieto fine in cui “everybody lives”, perché è vero che l’amore non finisce, non sempre… per tutti tranne, pare, proprio per il Dottore.

Eleven ha il “ghiaccio nel cuore” e, dietro all’allegria con cui vuole per forza giocare ai Ghostbusters con Clara, si nasconde l’eterno sospetto con cui osserva la ragazza impossibile. Sappiamo che anche questa trama si concluderà in modo positivo ma, per il momento, è bello osservare i lati dark di questo Dottore perennemente giovane ma in realtà vecchio e stanco, e ormai vicino alla rigenerazione.

Nota finale per la straordinaria Jessica Raine… che di lì a poco avrebbe anche interpretato Verity Lambert in An Adventure in Space and Time. Il mio personale headcanon è che Gatiss sia capitato per caso sul set di Hide e, nel vederla, sia rimasto ipnotizzato. Come me ogni volta che la vedo su uno schermo, d’altra parte.