The Doctor, the Widow and the Wardrobe – 10 anni dopo
L’anno scorso ho scritto la recensione per Canto di Natale dicendo che ogni serie esistente, prima o poi, ha la sua puntata dedicata al classico di Dickens. L’anno successivo, esattamente dieci anni fa, Moffat decise di fare il bis con un altro classico rivisitato. Ed ecco Il Dottore, la Vedova e l’Armadio, ispirato al primo romanzo del ciclo di Narnia, il Leone, la Strega e l’Armadio.
Se Canto di Natale è un classico conosciuto in tutto il mondo, talmente inserito nella cultura moderna da non necessitare di introduzioni, Narnia è conosciuto per lo più nel mondo anglosassone. O meglio, questo era vero prima della trasposizione cinematografica del 2005 targata Disney. La saga non ha avuto il successo sperato, buono ma non epocale, ma ha comunque fatto conoscere Narnia al mondo. Ed ecco il Dottore ricreare l’avventura dei fratelli Pevensie per dei bambini che hanno perso il padre durante la Seconda Guerra Mondiale.
Iniziamo con il dire che io amo questo speciale. Contiene tutto lo spirito natalizio necessario e tutto quello per cui amo l’undicesimo Dottore (e Steven Moffat). Invece ho scoperto negli anni che è considerato un episodio minore, carino ma niente più, addirittura skippabile nei rewatch. Allora mi sono chiesto come mai. È innegabile che la trama orizzontale non prosegua. I companion sono in stand by e non partecipano all’avventura. Ma il finale è importante. Il Dottore va da loro a festeggiare il Natale. È un passo fondamentale per quella che sarà la settima stagione.
L’avventura in sè non è particolarmente epica, il Dottore porta i bambini su un pianeta-foresta che però sta per essere deforestato. Bisogna salvarli prima della pioggia velenosa e, già che ci siamo, salvare gli alberi. Però vedere una madre che affronta la distruzione a bordo di un gigantesco robot salvando i suoi figli all’ultimo secondo non può lasciare indifferenti. Tuttavia mi rendo conto che non c’è poi molto altro da aggiungere. Forse è davvero uno speciale minore, soprattutto considerando quanto Speciali fossero stati gli speciali fino ad allora.
Dieci anni dopo cosa rimane quindi? Di sicuro un grande undicesimo Dottore che qui pronuncia alcune delle sue battute più belle e più citate (tutte le battute di Smith sono citabili in questa puntata, dai). La sua attitudine da Peter Pan e il suo legame con i bambini, che è una costante fin dal suo inizio. Nella sua prima apparizione aiuta la piccola Amelia e poi subito dopo (per lui) le spiega le sue regole: non si interferisce mai, a meno che non ci sia un bambino che piange. Qui c’è la celebre “Because what’s the point in them being happy now if they’re going to be sad later. The answer is, of course, because they a re going to be sad later.” (Perché qual è il punto del farli felici ora se dovranno poi essere tristi dopo. La risposta è, ovviamente, perché dovranno essere tristi dopo.)
Ok, mi sono ricreduto di nuovo. È uno speciale bellissimo! E non sto piangendo, ho solo un Natale negli occhi!