Recensione New Earth
Dopo lo speciale di Natale “The Christmas Invasion”, che ha visto la rigenerazione dal nono al decimo Dottore, “New Earth” è considerabile come il primo vero episodio dell’era Tennant. Scritta da Russel T. Davies e diretta da James Hawes, la puntata vede il Dottore e Rose, dopo aver salutato Jackie e Mickey, ripartire con il Tardis alla volta di nuove avventure. La prima tappa del loro viaggio, che rappresenta l’ambientazione della puntata in questione, è New Earth, ovvero un pianeta colonizzato dagli esseri umani dopo che il sole ha distrutto la precedente Terra (ricordate le prime puntate con il nono Dottore?). Qui, il Dottore e Rose atterrano nella città di New New York, dove incontrano gli abitanti originari del pianeta: degli alieni dalla forma di felini umanoidi. I due decidono di recarsi in un ospedale della zona poiché il Dottore ha ricevuto un invito con un appuntamento in uno dei reparti del suddetto e, una volta dentro, si separano. Il Dottore si reca ai piani superiori dove si rende conto che i felini umanoidi possiedono una tecnologia medica avanzatissima, in grado di curare anche malattie apparentemente incurabili. Qui il Dottore incontra un suo vecchio amico, “Faccia di Boe”, il quale sta lentamente morendo, e l’infermiera che lo accudisce, la quale rivela al Dottore una profezia secondo cui prima di morire Faccia di Boe dirà le sue ultime parole a un vagabondo.
Rose, invece, scende ai piani inferiori della struttura e si ritrova in una sorta di laboratorio sotterraneo dove, con sua enorme sorpresa, reincontra Cassandra, la donna sottoforma di lembo di pelle ambulante già apparsa nei primi episodi con il nono Dottore, insieme a un suo sottoposto che si prende cura di lei e che ci viene rivelato da Cassandra essere un clone cresciuto nel laboratorio.
Qui Cassandra riesce a intrappolare Rose in un macchinario e ad entrare nel suo corpo, prendendone il possesso.
Una volta reincontratisi, il Dottore spiega alla finta Rose che ha dei dubbi su come i felini umanoidi riescano a curare ogni malattia così iniziano ad indagare all’interno dell’edificio per cercare informazioni a riguardo. Non passa molto tempo e i due trovano un laboratorio pieno di esseri umani rinchiusi in celle e utilizzati come cavie per ogni sorta di malattia esistente. Il Dottore spiega che questi esseri umani sono altamente infettivi e dunque non bisogna assolutamente toccarli. Dopo di ciò, si rivolge verso Cassandra dicendole che ha capito da subito che lei non è la vera Rose e di consegnare il corpo alla sua legittima proprietaria. Cassandra addormenta il Dottore grazie a una sorta di profumo e lo rinchiude in una delle celle delle cavie. Dopo di ciò si rivolge a una dei felini umanoidi dicendo che non avvertirà nessuno dei loro esperimenti in cambio di soldi. I felini attaccano dunque Cassandra che in risposta preme un bottone per aprire tutte le celle delle cavie che iniziano a riversarsi nell’ospedale e a infettare chiunque tocchino. Una volta liberatosi, il Dottore e Cassandra nel corpo di Rose iniziano a fuggire dagli infetti, cercando di elaborare un piano per risolvere la situazione. Il Dottore decide di caricarsi sulle spalle diverse sacche di medicinale utilizzato dai felini per curare qualsiasi malattia e di utilizzare il sistema di disinfestazione degli ascensori dell’ospedale per attirare alcuni infetti al suo interno e poi riversare su di loro la medicina in modo che essi possano diffondere la cura anche agli altri infetti toccandoli.
Una volta terminata l’emergenza, il Dottore si ricorda di Faccia di Boe e decide di andare a vedere se è salvo. Qui Faccia di Boe rivela al dottore di non voler morire e che i due si reincontreranno ancora una terza e ultima volta, dopodichè scompare. Nel frattempo Cassandra si rende conto di essere destinata a morire e decide di liberare il corpo di Rose per trasferirsi in quello del suo sottoposto che, essendo un clone, ha una durata vitale breve. Prima di morire, però, Cassandra chiede al Dottore di poter rivedere la se stessa del passato un’ultima volta e lui la accontenta. Faccia a faccia con la se stessa del passato, Cassandra riesce finalmente ad accettare la sua morte.
New Earth è sicuramente un episodio particolare in cui rivediamo vecchi personaggi a cui, nonostante tutto, ci eravamo affezionati e dove vengono poste le basi per quello che sarà invece il futuro del Dottore, cominciando a piantare un seme che germoglierà nel corso della stagione. Personalmente, rivedendo l’episodio, mi hanno colpito in particolare due cose: lo sviluppo del personaggio di Cassandra e il ruolo degli umani infetti. Nel primo caso l’episodio rappresenta chiaramente la trasformazione di Cassandra che dal non voler morire e dalla ricerca sfrenata della bellezza passa all’accettare il suo destino e il fatto che la sua vita sia ormai passata. Credo che ciò sia sottolineato dal fatto che Cassandra, vedendo gli umani infetti rinchiusi nelle celle per gli esperimenti, capisce che alla fine non conta quanto si vive, ma piuttosto come. Una vita passata dentro una cella può considerarsi una bella vita anche se il proprio corpo è biologicamente “vivo”? E, allo stesso modo, una vita passata come lembo di pelle ambulante o devota completamente alla ricerca dell’estetica, può considerarsi una bella vita?
Il secondo punto su cui vorrei soffermarmi riguarda gli umani infetti che compaiono nella seconda metà dell’episodio. Essi ci vengono presentati come persone che hanno vissuto tutta la loro vita all’interno delle celle dove sono sottoposti ad esperimenti, senza mai alcun tipo di contatto con altri esseri viventi. Russel T. Davies e James Hawes sono bravissimi a trasformare il loro bisogno di contatto umano in ciò che, alla fine dell’episodio, è in grado di salvarli. Dopo che il Dottore attira alcuni di loro all’interno di un ascensore dell’ospedale e versa su di loro del medicinale per farli guarire, infatti, l’unico modo che questi hanno per far guarire anche gli altri infetti è quello di toccarli, abbracciarli, in modo fa diffondere la cura. Vi è quindi un parallelismo tra la cura fisica e la cura interiore che può guarire, sia esternamente che interiormente, questi esseri: il contatto con gli altri. Questa non è una novità per la serie perché il Dottore, in tante occasioni, esprimendo la bellezza degli esseri umani si sofferma sul fatto che il loro più grande punto di forza sta nelle relazioni che riescono a creare; relazioni che, in questo caso, sono letteralmente ciò che salva dalla morte.