Revolution of the Daleks – Recensione SPOILER di Brig, in 5 punti (+1)
1 Dalek.
Doctor Who ha delle “puntate Normali” e delle “puntate Dalek”. Essi sono i nemici per antonomasia del Dottore e lo sfidano fin dal suo secondo serial. Chibnall sembra aver deciso di farli diventare i nemici simbolo del Capodanno, che va benissimo, e ha aggiunto loro il potere di possedere mentalmente gli umani. È una buona innovazione. Come puntata Dalek questo speciale è solido, funziona bene e intrattiene. Pecca nell’essere un po’ “già visto”, nel senso che praticamente ogni parte della storia sembra essere già stata utilizzata in puntate precedenti. Mi è piaciuto il design dei nuovi Dalek, ma anche quello è mutuato da quello dello scorso speciale.
2 Il Dottore.
Lo abbiamo lasciato un anno fa in prigione. Sono passati decenni ed è ancora lì. Sono convinto, da quello che so, che il Dottore sia in grado di scappare da una prigione. Eppure lei non lo fa. Perché? Lo chiedo sinceramente. Forse approfitta di questo tempo per riflettere, dopo The Timeless Children ha bisogno di tempo. Non la vediamo farlo, ma sono decenni che è lì, magari non lo fa sempre. Oppure vuole scontare la pena per non essere ricercata quando esce? Non sembra una cosa da Dottore, ma è possibile. In ogni caso vuol dire che non vuole scappare. Allora perché quando arriva Jack lo segue immediatamente? Oppure la prigione è davvero talmente sicura da trattenere anche il Dottore? Ma allora è interessantissima, fatemi una puntata su quella! Fatemi vedere che non può scappare da sola e ha bisogno dell’aiuto dei suoi amici. La prigione è assolutamente inutile nella trama, solo un allungamento. Andrebbe anche bene se il Dottore ne uscisse cambiata, ma lo iatus temporale sembra aver cambiato più i companion di lei. Lei ha gli stessi dubbi che aveva alla fine di Timeless Children ed è Ryan a darle una risposta su chi ella sia veramente.
3 I Companion.
Il Dottore si fa almeno vent’anni di prigione e, quando torna da loro, sono trascorsi sulla Terra dieci mesi. Yaz si arrabbia come se il torto fosse stato fatto a lei. Vabbè, capisco la frustrazione di essere lasciata indietro, ma mi è sembrata una reazione un po’ ingiusta. Ryan ha un’evoluzione nella sua vita terrestre (chiamiamola così) e sembra non essere più così convinto di viaggiare con il Dottore. Nel finale concretizzerà questi suoi dubbi decidendo di restare a casa. Graham ama viaggiare con il Dottore e non vede l’ora di ricominciare, ma quando sente la decisione di Ryan sceglie con molta naturalezza la cosa più importante per lui. La scena finale della bicicletta è una perfetta chiusura del cerchio per entrambi (ho trovato un po’ troppo l’apparizione di Grace, ma va bene così). Il vero problema è che questa stessa scena avrebbe potuto accadere alla fine dell’undicesima stagione (o dello scorso speciale, almeno) e non sarebbe cambiato niente.
Bisogna fare un discorso a parte per Jack. John Barrowman torna nel cappotto del Capitano, dopo le prove fatte in Fugitive of the Judoon; con una naturalezza impressionante. Ha chimica con Yaz (lei funziona benissimo nelle scene in cui sono soli), con il Dottore e con l’intero mondo di Doctor Who. C’è un po’ di fanservice, ma di quello che ti fa sorridere contento.
4 I Villain.
Ci sono sostanzialmente due villain umani in questa storia. C’è il ministro della tecnologia poi Primo Ministro di cui non ricordo il nome. Non ho proprio capito a cosa sia servito questo personaggio. Viene introdotta, ci viene fatta seguire la sua carriera all’interno del governo inglese e poi viene uccisa. Vi ho appena raccontato tutto quello che c’è da sapere. Serve a dare un volto al governo corrotto? Va bene, ma ci deve essere uno scopo, altrimenti è solo brodo allungato. Il secondo villain umano e Mr Robertson. Non so come sia venuto in mente a Chibnall di riprendere un cattivo minore dal peggiore episodio di Doctor Who mai uscito. Eppure, stranamente, è stata una delle mie cose preferite. Robertson è divertente, patetico, viscido e alla fine diventa pure immeritatamente un eroe, con un twist dall’ironia amara.
5 Conclusioni.
La puntata è sicuramente sufficiente e solida quanto basta. Il vero problema è che non ha nulla di Speciale. Non è relativa alla festa in cui è stata trasmessa (Ryan dice Buon Anno a Yaz di sfuggita e basta). Con il Natale è più facile, è vero, ma si può fare di più, insomma. Inoltre ci sono stati speciali trasmessi per festività varie che erano Speciali a tutti gli effetti. Avventure grandiose senza i companion regolari (tipo la puntata sul Titanic) o che davano spazio a cose trascurate dalla serie normale (per esempio I Mariti di River Song), che erano Eventi all’interno della serie. Questa sarebbe potuta essere una qualsiasi puntata di mezzo di una stagione. È un po’ più lunga per giustificare l’essere uno speciale, ma come ho detto prima alcune cose sono solo un allungare un brodo. Possibile che nell’era Chibnall per fare uno Speciale di Capodanno basti mettere i Dalek?
5+1 Tardis.
Per liberarsi di un’armata Dalek il Dottore uccide un Tardis. No!
Il Dottore è un personaggio pronto a commettere azioni terribili per il bene. Ci piace anche per questo. Quindi si, il Dottore ucciderebbe un Tardis per distruggere dei Dalek. Ma il punto è che deve essere una decisione sofferta e presentata come una scelta terribile. Non come un “Ah-Ha ecco il mio piano geniale”. È lo stesso discorso che feci l’anno scorso sull’inibitore di emozioni dei Cybermen. Tredici usa un dispositivo che lo distrugge per combattere i Cybermen. Certo, in questo modo muoiono. Ma è un modo atroce, muoiono letteralmente di orrore verso loro stessi. Dieci lo faceva ma ne era distrutto e chiedeva scusa sull’orlo delle lacrime, perché era l’unica, terribile, soluzione. Tredici lo usava casualmente, così come questa volta uccide un Tardis, un essere vivente, potentissimo, multidimensionale e Senziente! Quasi ogni storia del Dottore si sarebbe potuta risolvere usando il Tardis come arma. Il Dottore si è sempre rifiutato di farlo. Mi sta bene che sorpassi questo limite, ma se ne deve sentire il peso. Con Tredici non si sente mai il peso, è questo il più grosso difetto della scrittura di Chibnall, secondo me.