Un dottore controverso…

Il mio primo cosplay è stato da terzo Dottore, il mio preferito in assoluto.

L’ho portato a un Torino Comics di cinque o sei anni fa e qui mi è stata fatta notare la mia somiglianza con il sesto Dottore. Dopo, quando sono entrato nel fan club, è stato un percorso obbligato realizzarne il cosplay, in realtà merito di Elisa; sto naturalmente parlando della versione patchwork apparsa sullo schermo, non del cosplay di questo articolo. Il costume del sesto Dottore era volutamente un pugno in un occhio, cosa che lo rende meraviglioso per un ambiente folle come le fiere del fumetto, ma che lo stesso interprete Colin Baker non apprezzava.

Ironicamente, per un medium non visivo, nelle audioavventure ha a un certo punto indossato un outfit diverso, in toni di blu, solitamente photoshoppato in copertina, ma che ha visto una piena realizzazione nel webcast Real Time. Ok, so che è una storia un po’ lunga, scusami! Guarda, il punto è che volevo fare un cosplay che rendesse omaggio al sesto Dottore e alle meravigliose audioavventure che gli rendono davvero giustizia.

Un costume relativamente semplice…

Non c’è molto da dire su pantaloni, camicia e panciotto: sono pantaloni celesti, camicia bianca e panciotto blu, tutta roba che avevo nell’armadio. Le ghette sono due semplici strisce di feltro blu, ritagliate a cui ho aggiunto delle asole rudimentali per poterle legare. Il pezzo forte è chiaramente il cappotto con la spilla a forma di gatto, che mi ricorda un telegatto, essendo giallo (ahaha)

E invece, per quanto riguarda il cappotto?

Il cappotto, che è praticamente l’intero cosplay: io non ho alcuna capacità sartoriale, ma ho usato una scorciatoia: si tratta in realtà di una giacca su cui ho incollato tessuto del colore adatto con colla a caldo! Ho usato del feltro scuro per prolungare il modello, in modo da seguire l’incipit di svasatura della giacca, così che arrivasse fino al ginocchio. A questo punto ho imitato le cuciture della giacca con del tessuto di raso azzurro. Le maniche sono state un incubo, ma credo sarebbe stato lo stesso con una macchina da cucire! Alcuni dettagli del cosplay, come i risvolti sono di feltro blu scuro, che imita lo schema cromatico del cappotto patchwork. Solo, sai, con una selezione di colori, invece di usarli tutti quanti! Anche la spilla a forma di gatto l’ho fatta da solo, modellando la colla a caldo. Siccome è stilizzato è piuttosto semplice, basta colarla coprendo un disegno su carta da forno, poi si può ritoccare il bordo usando il lato del beccuccio della pistola. Una spilla da balia sul retro, ed è fatta, lo conisglio per tutti gli oggetti piccoli, piatti e colorati, perché l’acrilico prende benissimo sulla colla a caldo. Sai, in tutto mi è costato 7€ mettere insieme il cappotto, concesso che non sto includendo la giacca!

Sei proprio un sosia di Colin o…

Beh, ho di mio una vaga somiglianza con Colin e capitalizzo su quella. Occasionalmente ho provato parrucche bionde, invece di tenere i miei capelli, anche se proprio agli inizi erano castani anche i suoi e si sono schiariti con il tempo (non chiedermi il perché, o si tingeva o schiarendosi per l’età, non ne ho idea). Se mai dovessi riuscire a portarlo a un comicon dove c’è lui, magari valuterò di mettere anche lenti a contatto azzurre.

Ma in fiera, riconoscono il sesto dottore in questa versione?

Doctor Who è già una serie un po’ di nicchia, ma la parte delle audio la conosce solo una minoranza del fandom e immagino che siano più popolari quelle con Tennant o i diari di River: non mi riconoscono in molti, ma questo è perfetto a modo suo, so con certezza che chi mi riconosce apprezza e che abbiamo qualcosa in comune di cui parlare! Poi sai, se devo stare al banchetto, non perdo troppo tempo (ahah)

Cosa ti senti di consigliare, a chi volesse realizzare questo cosplay?

Una versione certamente migliore della mia può essere fatta seguendo un cartamodello per trench. Un’alternativa economica può essere adattare un camice da laboratorio: in cotone dovrebbe essere semplice da tingere e il risvolto credo possa essere ricavato irettamente dal camice stesso. La cosa importante, però, è scegliere lo schema dei colori, che è stato un dilemma anche per me. La versione più ufficiale è quella che compare in Real Time e gira la foto di un’action figure tratta dall’episodio che mostra bene i colori intesi. Anche riprendere lo schema patchwork del costume originale, ma virando al blu, come nelle copertine delle audioavventure può dare un risultato fantastico. Tuttavia mi sento di consigliare anche di fare la versione multicolore, specie se il vostro obbiettivo è non passare inosservati!

Amy Res
Intervista
Nik
Cosplayer