The Vampires of Venice – dieci anni dopo
Puntata di Toby Whithouse che è uno di quelli che vorrei rivedere nella serie. Non lo considero un talento mostruoso come altri, ma fa episodi carini. Un po’ fissato con pesci e pipistrelli, forse, ma gli vogliamo bene uguale. Senza indugio… tuffiamoci nella recensione, anzi retrocensione!
Apriamo con una pantomima sull’addio al celibato di Rory. Io stento a credere che dei “bloke” britannici non gonfino immediatamente di botte uno che salta fuori al posto della spogliarellista e dichiari di aver baciato la futura sposa, le feste sono un po’ il clima dove i brit tendono a farsi trascinare, per esperienza, ma passi. Vediamo presentato il personaggio di Rory, completamente spaesato nel nuovo contesto in cui viene inserito. Come ho detto nella sua analisi, Rory funziona molto di più come supporto del personaggio di Amy che come personaggio a sé stante, ma non lo trovo, come dicono alcuni, poco definito rispetto a precedenti personaggi maschili della serie. Ovviamente Jack è un paragone difficile da reggere, ma Mr Pond diventerà il prototipo dell’antidottore di Danny Pink e qui vediamo le radici della cosa. In ogni caso, il piano del Dottore è quello di incanalare gli impulsi di Amy verso il futuro marito, invece di esserne il bersaglio, così li porta in gita romantica. E cosa c’è di più romantico di Venezia?! Parigi, sì, ma è troppo inflazionata, dai! Tra l’altro è un’ottima scusa per far vedere una puntata filmata nel bel paes… come l’hanno filmata in Croazia?! Ma perché, dai! L’idea è proprio che Venezia è irripetibile! Va beh, sarebbe stato più costoso, come volete voi…
Prima di andare al succo dell’avventura, vediamo un antefatto dove Guido fa accettare la figlia Isabella alla scuola di Rossana – pardon – Rosanna. Qui c’è un gioco di parole lost in translation, che questa è una “school”, ammicco ammicco, perché vuol dire sia scuola che banco di pesci. Che poi i banchi con la scuola c’entrano uguale! Comunque, dopo il trio atterra a Venezia. Ringrazia che non ammara a Venezia che il MOSE sta a secoli di distanza, a parte che tra un po’ fanno prima a costruire il muro di Trump. E questa sarebbe stata la frecciata di attualità, non fosse che vengono subito fermati dal civic (scusate, da una guardia) che gli fa “non potete andare in giro, c’è la quarantena!”
MA COME LA QUARANTENA?! NON ME LO RICORDAVO!!! Adesso sappiate che vi faccio tutta la recensione in questa chiave, non voglio sentire niente: è dieci anni dopo, la devi paragonare con i fatti di oggi, nel contesto e, se senti quarantena oggi, a questo pensi! La differenza è che qui la quarantena sarebbe per la peste, ma noi diciamo che è per il cefalovirus! Infatti, proprio come quando esci di casa per una motivazione legittima, tipo per fare jogging da solo che altro che il metro ne tieni dieci dai passanti (s’, mi sono quasi preso la multa così), le guardie fermano sempre te. Per fortuna il Dottore tira fuori l’autocertificazione psichica che fa vedere che lui è un vescovo, Amy non lo so e Rory il suo eunuco. Rory-Varis, Roris. Comunque si mettono a fare i giretti (no, dovete tornare a casa!!! Irresponsabili!!!) e vedono Guido che toglie i veli alle ragazze della scuola, alla ricerca della figlia. MA COSA FAI?! Quelle sono le uniche lontanamente in regola, che le mascherine non le hanno inventate e andare in giro con le maschere col becco lì fa ridicolo, e tu gli togli gli unici dispositivi di protezione che hanno?! E infatti loro si prendono male e gli ringhiano tirando fuori denti a punta. Ah, vedi, ancora peggio, loro sono infette! Boh, Guido è un untore, fine! In ogni caso Amy e Roris restano un po’ perplessi dalla situazione e il Dottore fa suor impiccetta e va a parlare con Guido e quindi si infiltra all’interno della scuola in autoisolamento. No, boh, il Dottore è il villain qui, dai!
Scherzi a parte, qui viene parafrasata la storia delle mogli di Dracula, con le ragazze che circondano il Dottore e lui non le vede riflesse negli specchi. Fuga rocambolesca e vari dialoghi dopo, si prospettano due alternative, la prima proposta da Guido, far saltare tutto con barili di polvere da sparo. Untore e terrorista! Oh, dieci anni dopo sta puntata tra un po’ la censurano! Infatti tra un po’ la tirano già da Prime, infatti sto vedendo di mettermi timvision, ma lasciamo perdere. Seconda opzione, mettiamo anche Amy in quaranten- nella scuola! Battutine sul fatto che il Dottore è il fidanzato e Rory il fratello, alla fine Rosanna “dai pensaci un po’ tu” la fa entrare perché incuriosita dall’autocertificazione psichica che riconosce benissimo perché anche lei… beh, adesso vediamo. Intanto il Dottore e soci provano ad entrare passando dal canale (ma allora Amy l’infiltrata a che serviva?! Boh, così investiga, okay, ma a sto punto non torna l’opzione dinamitardi) ma nel mentre che legano Pond a una sedia e le tirano via il sangue. Amy è spaventata perché non credeva che si facesse così il tampone: infatti la stanno infettando! E noi vediamo le tristi conseguenze di chi è morto per cefalovirus in un mucchio di cadaveri disidratati scoperti dal Dottore. La puntata sta svelando che questi non sono vampiri, non succhiano il sangue, ma direttamente l’umidità dal corpo, disidratando completamente, ma il sangue c’entra lo stesso, perché fanno una trasfusione con il loro in modo che muti chi la subisce. Infatti, Amy tira un calcio a Rosanna e la prende a un dispositivo che la fa sembrare umana – che funziona come la carta psichica, ragion per cui quella capisce subito che gatta ci cova – e quella rivela il suo aspetto da pesce. Quindi Amy tra un po’ – occhio che la sto per dire – muta come un pesce!!! Ok, scusatemi, sono mortificato. Comunque no, arrivano i nostri a salvarla e scacciano tutti i presenti con una torcia UV che disinfetta il virus. Cioè, no, che li brucia come la luce del sole, mi sono confuso. Scappano, cercando di portarsi dietro Isabella, la figlia di Guido, ma quando sta per uscire, lei che è responsabile, si ferma e decide di continuare l’isolamento. Il Dottore cerca di riacchiapparla, ma qui fanno sul serio e la porta c’ha i dissuasori elettrici.
Dopo controllano Amy e il Dottore le dice che è a posto… no, scusa, e se è asintomatica?! Dovrebbe aspettare i tempi di incubazione!!! Ma effettivamente il tempo stringe, perché Rosanna sta dando il via alla fase 2 e vuole permettere le visite ai congiunti! Nel contesto: vuole allagare Venezia e far conoscere le ragazze mutate ai figli che vivono nel canale, ma prima le manda a prendere il Dottore e soci, solo che Guido finalmente si realizza passione bombarolo e si fa brillare con le ragazze in casa sua, nonostante le proteste del Signore del Tempo. Glissiamo velocemente sul duello tra Francesco, il delfino (sì, ok, non è un pesce) della casata e Roris che, altro che eunuco, qui mostra di averle eccome che combatte con un manico di scopa contro a sto mostro mutante skillatissimo con il fioretto, che si conclude con Amy che gli riflette addosso la luce del sole e passiamo al Dottore che confronta Rosanna. C’è un sottotesto in cui lei lo vorrebbe come partner per salvare la propria specie, i saturniani, ma la parte per me interessante è che si scoprono tutte le caratteristiche da vampiro: la cosa del sangue l’abbiamo detta, gli specchi non riflettono le proiezioni psichiche dei congegni e il senso di sopravvivenza rivela i denti affilati quando diventano aggressivi. Tra l’altro fanno il gioco una domanda per uno che mi sa che è la prima puntata che lo vediamo, ma da un che di nuovo al momento delle rivelazioni del cattivo, altrimenti il solito cliché. Purtroppo per Rosanna, quando il Dottore rivela che le ragazze sono morte, lei capisce che le sarà impossibile far riprodurre i suoi figli e quindi fondare una nuova società, così va verso il canale, dove si darà in pasto alla progenie non disattivando il dispositivo. Sì, non l’ho detto, ma mangiano carne umana e c’era un foreshadowing prima.
L’unico problema che resta è l’imminente inondazione di Venezia. Così il Dottore sale in cima al campanile dove c’è sto apparecchio che sta causando una tempesta e lo disattiva, causando istantaneamente il ritorno del sole. E tutti applaudono. Aspetta, cosa?! Tutti chi?! Amy e Rory non sono che si stanno abbracciando, ma noi non abbiamo mica visto i passanti. Cioè, hanno capito che sta facendo fermare la tempesta?! Boh, va beh, dettagli. Alla fine il gruppetto riparte con Rory e Amy che sono completamente riappacificati e il Dottore che si ferma un secondo ad ascoltare il silenzio innaturale, causato dalla crepa, che è una cosa di cui aveva parlato prima con Rosanna. L’emergenza cefalovirus è finita, magari fosse così facile con la nostra!
Se voi doveste fare un rewatch delle puntata essenziali di Doctor Who, scartereste di sicuro questa, è quella che potremmo definire un filler. Un filetter! Però è anche un’oretta (un’orata!) carina, con il classico trope del mistero sovrannaturale che si rivela fantascientifico, che è la parte che regge meglio. Quello che è invecchiato mostruosamente è la CGI dei saturniani, ma l’hanno messa una manciata di volte in tutto l’episodio. Ricama abbastanza bene anche sui propri personaggi, approfondendo quanto sappia essere spietato il Dottore che condanna la razza in fuga all’estinzione senza mostrare troppi rimorsi, ma aveva anche dato loro una possibilità, un po’ come è stato per i Gelts. Infatti questa puntata segue un po’ la falsariga di The Unquiet Dead, sostituendo la Guerra del Tempo con il silenzio della crepa, che poi vedrà nel Silenzio la sua personificazione nella stagione successiva. Io spero che non abbiate trovato il mio indulgere sulla metafora pandemia di cattivo gusto, ma una cosa che andrebbe notata è che “dieci anni dopo”, nel senso, spaccati, la sottotrama della quarantena sarebbe stata tolta di sicuro (ok, Praxeus è uscito proprio borderline con l’emergenza), ma oggi non può essere ignorata. Nella sua umiltà di episodio non chiave, The Vampire of Venice non perde né guadagna null’altro con il passare del tempo e se avete il tempo, vi consiglio di ridargli un’occhiata. Chiudo facendo notare come Doctor Who abbia una cifra di vampiri che non vengono più riutilizzati, come i veri e propri Vampiri di Gallifrey (State of Decay del quarto Dottore, ma lì è forse accennato che originassero dallo stesso pianeta del Dottore, viene poi espanso in audioavventure varie), gli Emovori del Settimo, i Plasmovori del Decimo e qui i Saturniani, che li rende antagonisti più interessanti rispetto a riutilizzare una delle razze e ricamarci troppo sopra. Uno degli esempi che rende la nostra serie longeva e capace di reinventarsi costantemente.
~Six