The Beast Below – 10 anni dopo
Questa è stata la puntata che mi ha fatto identificare quello di Smith come “il Dottore”. C’è un momento particolare in cui, a un certo punto, c’è questo passaggio di fiaccola, in cui accetti il nuovo Dottore come degno del suo ruolo (e mi sono rassegnato al fatto che, per 13, sia stato il recente post Instagram). Il motivo è molto semplice: il Dottore infrange la legge del tempo solo perché un bambino piange. Tutto qui, tanto mi basta. Tuttavia sarà in grado di reggere il passare degli anni? The Beast Below merita ancora, 10 anni dopo? Andiamo a vedere questa seconda puntata, dalla penna di Steven Moffat, che aveva appena ereditato la serie.
Apriamo con una scena pre-titoli, che presenta lo scenario in modo misterioso, con un ragazzo che fallisce un compito e, per questo motivo, dall’ascensore finisce in una botola dopo aver ascoltato una filastrocca letta in modo, uhm, rustico, da una bambina in un video. Ok, non ho idea di cosa possa stare succedendo. Titoli! Abbiamo quindi Amy, intenta a levitare nello spazio, grazie a una bolla d’aria estesa dal TARDIS. Questa è una scena semplice, ma che stimola davvero l’immaginazione. La pantomima comica accennata dopo è un po’ di troppo, ma non dà fastidio. Abbiamo quindi il punto cruciale della puntata: il Dottore spiega che non bisogna interferire, con Amy che risponde quanto possa essere difficile non aiutare persone in difficoltà, fissando una bambina che piange nel monitor, poi sgomenta di vederci il Dottore che è arrivato a consolarla. “So that’s how it is? You don’t interfere, unless there’s a child crying?
Boh, Moffat, sei un baro, così non vale, questo è ricatto morale, ma funziona: colpo di fulmine liofilizzato, gli è bastato aggiungere acqua! Questo è il Dottore, tanto quanto lo sono stati 9 e 11.
Il piano è semplice, Amy segue la bambina e il Dottore ficcanasa in giro. La prima scopre un tentacolo che sbuca dal terreno e viene anestetizzata e rapita… oh, guarda, qualcosa in comune con The Unquiet Dead! Invece il Dottore incontra una donna mascherata mentre ripete un esperimento con un bicchiere d’acqua sul pavimento, questa gli dice che è la loro unica speranza e bla bla bla. Non posso fingere di non ricordarmi gli sviluppi esatti della faccenda (anche perché l’ho rivista qualche mese fa), ma prendiamoci un secondo per vedere cosa sta succedendo qui: questa puntata è un mistero e i nostri personaggi stanno svelando degli indizi. All’inizio, abbiamo un bambino precipitato in una botola, che è il modo della puntata di farci la domanda, come un indovinello. Ora ci viene dato un indizio, ma è qualcosa di completamente scollegato: quello che sta succedendo crea qualcosa di strano in un bicchiere d’acqua. E un tentacolo che sbuca dal terreno. E i burattini malefici. Mi pare di ricordare che avessi pensato tipo al ritorno del Jagrafess o qualcosa di simile, ma il punto è proprio come la puntata ti chieda di fare speculazioni.
Andando avanti, Amy si ritrova in una stanza con monitor e tre pulsanti: protesta, registra e dimentica. Il video che viene mostrato anche a noi le spiega che, in quanto cittadina britannica (sì, la Scozia ha una nave separata, ma per quanto lei sia scozzese è residente in Inghilterra), ha il diritto di sapere cosa sta succedendo. Venuta a conoscenza della cosa, potrà scegliere di protestare, e se l’1% dei cittadini farà altrettanto, il “programma” verrà chiuso, oppure dimenticare. Flash epilettico di tragedie storiche a caso e lei preme il pulsante “dimentica”. Ma, tra le cose che ha dimenticato, c’è anche il messaggio che ha registrato, dove dice a se stessa di prendere il Dottore e andarsene senza investigare. Il Dottore raggiunge Amy e la ragazzina che prima piangeva spiega che tutti scelgono di dimenticare, una volta ogni 5 anni, o “democrazia in azione”, come la mette il Dottore. Tra l’altro il Dottore non può vedere il filmato, perché il computer non lo riconosce come umano, che porta Amy a chiedergli se non lo sia e quindi se ci siano altri “Time lords”. Il pubblico sa che è una domanda delicata, ma abbiamo l’occasione di vedere la differenza tra l’Undicesimo e i suoi predecessori, nel rivelare la cosa: certo non racconta esplicitamente della Guerra del Tempo, ma risponde che no, non ci sono altri Signori del Tempo e che c’è stata una brutta giornata e ora è solo lui. Senza vittimismo, senza melodramma… e dopo l’ultimo periodo della lagna del Decimo, è stata una boccata d’ossigeno!
Così il Dottore preme “protesta” e lui ed Amy finiscono in una botola simile a quella del pre-titoli di coda, in un posto viscido, umido e coperto di residui organici, che il Dottore riconosce come una lingua. È divertente come riconosca che la cosa sia terrorizzante, ma che sia anche emozionatissimo per il semplice fatto che è qualcosa di completamente nuovo. L’intera scena è semplicemente esilarante, piena di battute e pantomime che non possono non mettere un sorriso in faccia. In un momento che “isn’t going to be big on dignity”, i due vengono rigurgitati fuori dalla bocca, dopo che il Dottore ha sollecitato la laringe della creatura.
Liz 10, salva quindi i due da due “burattini”, come li ho chiamati prima, solo che il termine corretto è “Smiler”, per poi rivelare di essere la regina d’Inghilterra! Tra una cosa e l’altra, il gruppo arriva nella “sala motori”, dove il Dottore rivela quello che ha scoperto: l’intera astronave è costruita attorno a una gigantesca creatura aliena, detta una “Star Whale”, che sollecitano attraverso una dolorosa scarica elettrica al cervello e nutrono dei cittadini ribelli e meno meritevoli (e questo “meno meritevoli” l’avrei un po’ più approfondito. La regina ha in realtà centinaia di anni e ogni decina circa, arriva alla sala (la Torre di Londra, scenario ricorrente nell’era Moffat) e decide di dimenticare per permettere al suo popolo di continuare il viaggio, incapace di portare con sé il peso di starlo facendo tramite tortura di un animale innocente, ultimo della sua specie. Così il Dottore fa l’unica cosa che ritiene sensata, si accinge a lobotomizzare la balena e dichiara che dovrà trovarsi un altro nome, perché non si potrà più fare chiamare “Dottore”.
Amy, però, capisce che la balena sta portando il Regno Unito di sua sponte e la libera, usando il pulsante “abdica” della regina e la mano di questa. Con sorpresa di tutti, la balena accelera e resta ben disposta a proseguire il viaggio. La coppia si accinge a ripartire e il Dottore chiede a Amy come facesse a saperlo, a cui lei risponde dicendo che “una persona molto vecchia e molto gentile e molto, molto sola, non può riuscire a sentire i bambini piangere”.
Amy cerca di dire al Dottore che si stava per sposare, ma vengono interrotti dal telefono del TARDIS: è una chiamata di Winston Churchill, che chiede l’aiuto del Dottore affiancato dall’inconfondibile ombra di un Dalek! Così il TARDIS riparte, ma noi vediamo sulla UK l’inquietante crepa, già vista nella camera di Amy. Due teaser al prezzo di uno, wow!
The Beast Below potrebbe tranquillamente essere uscito ieri e questo non cambierebbe per nulla la sua percezione, nel bene e nel male. La puntata non è perfetta, il design degli Smiler lascia parecchio a desiderare e l’idea che i servitori della Regina fossero ibridi Smiler-umani è semplicemente ridicola! E posso capire l’altro criticismo sollevato da molti, che l’Undicesimo ha un fare molto goffo e ridicolo, ma questo è voluto e dipende unicamente dai gusti. Per me è molto divertente e adoro come sia sempre sopra le righe. Francamente l’unico stridio della puntata è che c’è troppa roba: bambina che piange, bicchieri, Smilers, Regina, balena, eccetera; se però mi chiedeste cosa toglierei, l’unica risposta possibile sarebbe proprio gli Smilers, che non aggiungono nulla alla puntata, sebbene siano forse la cosa più iconica. Come puntata, in sé e per sé, è un perfetto esempio di come portare avanti un mistero fantascientifico. Ci viene fatta una domanda impossibile all’inizio e, un pezzo alla volta, partendo da cose apparentemente impossibili da collegare, arriviamo alla risposta, senza bisogno di nessun personaggio che la serva al Dottore tramite un’esposizione. Non fatico a vedere una versione alternativa della puntata, resa con la filosofia attuale, in cui Liz 10 spiega per filo e per segno tutto quanto al Dottore, in un dialogo di tre minuti e ventidue secondi.
Tuttavia c’è un altro grande valore della puntata: stabilisce a pieno quale sia il panorama morale del Dottore, adesso. Il modo in cui porta avanti la propria croce stoicamente, che vorrebbe dimenticare la Guerra del Tempo, ma sente di avere il dovere di ricordare, ma anche che è disposto a commettere atrocità per salvare dei bambini e che è pronto ad abbandonare Amy per averlo messo nella posizione di commetterle. Due puntate e puoi chiaramente sapere chi sia questo Dottore. Eccetto che qualcosa potrebbe renderlo ancora più chiaro. Qualcosa di profondamente legato alla serie, che tende a restare identico, mentre tutto il resto cambia. I Dalek. Che, ok, è ironico perché sarà la puntata dove saltano fuori quelli tutti colorati, ma ve ne parlerò proprio io, fra sette giorni.
Fino ad allora, stay tuned… anzi, keep calm and carry on! Ciao, dal vostro Sesto