DW History: episodio 2 – The Myth Makers
Tutto ha origine da un antefatto mitico: ai festeggiamenti per il banchetto di nozze fra Teti, ninfa del mare, e Peleo, cioè i genitori di Achille, furono invitati tutti tranne Eris, la dea della discordia. Così la dea, non contenta dell’esclusione, per vendicarsi, getta sul tavolo un pomo d’oro con scritto “alla più bella”. A questo punto Afrodite, Era e Atena cominciano a litigare senza venire a capo della questione e chiedono al capo degli dei, Zeus, di scegliere la più bella tra loro. Zeus prende la sua decisione: affida il difficile compito a Paride, il più bel giovane del mondo troiano. Afrodite, Era e Atena offrono al giovane ogni sorta di cose per ottenere il suo voto ma, alla fine, Paride sceglie il dono più grande, cioè l’amore della donna più bella del mondo: la spartana Elena.
Da questo punto in poi, dopo il racconto dell’antefatto, si apre il poema vero e proprio. Paride, accecato dall’amore per la regina spartana, la rapisce per portarla con sé a Troia. Questo fatto gravissimo è per i greci un facile pretesto per dichiarare guerra a Troia, così prendono la palla al balzo e approfittano del rapimento per condurre guerra contro la città. Elena era la moglie di Menelao, re di Sparta, e per nessun motivo al mondo lui poteva rinunciare alla sua consorte, né subire questo gravissimo affronto, così si reca dal fratello Agamennone, re di Micene, che approfitta di questo errore del giovane troiano per muovere guerra. Chiama a raccolta tutti i greci che rispondono al suo appello e tutta la Grecia achea si mobilita per vendicare l’offesa. Troia però è una città ben organizzata e difficile da espugnare, nonostante gli sforzi achei. L’assedio alla città dura 9 lunghissimi anni; non mancano malcontenti tra le fila greche ma soprattutto, è Agamennone, capo della spedizione, a crearne a causa della gestione dell’assedio stesso e soprattutto perché si rifiuta categoricamente di restituire Criseide, suo bottino di guerra e figlia di Crise sacerdote di Apollo, al padre. Il dio allora interviene e per punizione infligge una pestilenza al campo dei Greci, costringendo Agamennone a restituire Criseide. A causa di questo l’esercito greco fu stremato e i troiani riuscirono a guadagnare terreno.
Ma il tirannico Agamennone non vuole rinunciare al bottino di guerra e soprattutto vuole manifestare ancora di più la sua potenza e forza. È lui il capo e tutti si devono sottomettere alle sue decisioni. Così per compensarsi della perdita, sottrae ad Achille la sua schiava Briseide. Questo affronto fa arrabbiare a tal punto il Pelide che, sdegnato e furibondo, decide di non combattere più a fianco degli Achei. Le conseguenze per l’esercito greco sono disastrose: al loro fianco non c’è più il loro combattente più forte e senza di lui i greci subiscono gravi perdite.
È da questo punto, che si apre il video di oggi, a cui vi rimando: https://youtu.be/o8VMWFLj8q8
per oggi è tutto, alla prossima dal vostro Five!