CAN YOU HEAR ME? – Recensione SPOILER di Dalek Oba
Come sono i vostri incubi?
I miei non sono nulla di speciale. Situazioni assolutamente ordinarie con qualche dettaglio fuori posto, che però si ingigantisce sempre di più, e che nessuno a parte me ritiene sbagliato. Niente mostri, niente esagerazioni. Forse è per questo che sono così spaventosi.
La mente di Tahira ha creato i Chagaskas, una manifestazione inconscia degli orrori che ha vissuto da piccola, che una divinità malvagia e capricciosa ha poi reso corporea e reale.
Gli incubi di Yaz riguardano un passato che teme non tanto per com’è avvenuto, ma per come sarebbe potuto accadere.
Graham si divide equamente tra i sensi di colpa (rivedere Grace è stato un bel tocco. A me personalmente ha fatto male), e la paura del futuro per una malattia che non DOVREBBE tornare mai più, però…
Ryan, nonostante la sua vita non sia stata esattamente rose e fiori, al momento è il più sereno del gruppo, tanto che non viene preso di mira direttamente, ma tramite un amico attualmente più fragile. A tal proposito, mi è piaciuto molto questo approfondimento di Ryan, che si rivela essere un OTTIMO amico, al punto da tentennare al momento di tornare sul Tardis. Sarà forse lui il primo della Fam a salutare il Dottore???
A tal proposito… Gli incubi del Dottore sono vaghi e brevi, forse perché sono basati su qualcosa che ancora non conosce e che – si spera – sarà spiegato entro la fine della stagione (anche per noi, che siamo lì appesi da ottobre 2018!!!). O forse, i suoi 2000 e passa anni le hanno fornito una resistenza maggiore agli incubi.
In ogni caso, Zellin e la sua inquietante consorte (o il Professor Xavier e Tempesta, come sono stati soprannominati in fase di visone) alla fine vengono sconfitti, ma l’inquietudine che resta è palpabile. E non solo nei protagonisti.
Il discorso di Zellin sul fatto che noi umani siamo bravissimi a farci male da soli mi ha colpita abbastanza da vicino, e scommetto di non essere l’unica. Non solo, se prende di mira gli umani per le loro paure, è altrettanto inquietante come scelga di coinvolgere il Dottore a causa del suo istinto di aiutare più persone possibili, in più modi possibili. Fattore che, in effetti, non gli/le si è ritorto contro di certo per la prima volta!
Per riassumere, “Can You Hear Me?” è di certo un filler, ma fa un buon lavoro nel tenerci coinvolti. E quelle dita staccabili erano DANNATAMENTE CREEPY.
L’unico appunto che ho da fare è che, dopo innumerevoli episodi che trattavano questioni storico/culturali/sociali in maniera anche predominante, due parole sulla difficile situazione attuale di Aleppo avrebbero anche potuto spenderle.
La prossima settimana si va a conoscere Mary Shelley! Però le mie recensioni si prendono una pausa, per cui vi saluto e vi do appuntamento al doppio Series Finale!
Ciao da Oba!