THE NEXT DOCTOR, Recensione di Brig
Dieci anni fa giusti giusti, il giorno di Natale 2008, usciva in Gran Bretagna “Un Nuovo dottore”. Era una puntata particolare. La tradizione di avere uno speciale natalizio era già consolidata, ma tutto sommato ancora agli inizi. Avere una puntata a Natale era ancora considerato un bel regalo da parete della BBC, non un qualcosa di dovuto (quest’anno si sono inimicati un bel po’ di gente posticipando la puntata di una settimana!). Ma la vera particolarità della puntata era che si sapeva che avevamo già visto l’ultima stagione di David Tennant nei panni del Dottore e che nella quinta ci sarebbe stato un nuovo interprete. Avrebbero presentato il nuovo Dottore? Avremmo visto la tanto temuta rigenerazione già quel natale?
Il bello è che c’è tanto da discutere sia sull’episodio sia sulla sua metanarratività per questo motivo. Iniziamo da questo.
Visto oggi fa meno effetto, sappiamo degli altri speciali che sono venuti prima della rigenerazione e di Matt Smith, ma immaginatevela allora. Abbiamo lo stesso punto di vista di Ten. Sappiamo (lui dalla profezia degli Ood, noi dalle dichiarazioni BBC) che sta per lasciarci. Incontriamo un nuovo Dottore, mai visto prima (quindi non fa certo parte del suo passato). È convincente nella parte e sa molte (troppe) cose sul Dottore per essere un impostore. È confuso, certo, e la sua conoscenza di se è lacunosa, ma è già successo in precedenza. Ten ha paura della morte imminente, è il Dottore che l’ha temuta maggiormente, mi sa. Però incontra un suo io futuro che ha bisogno di aiuto e non lo rifiuta. Non è il suo io futuro a spaventarlo. Tra l’altro David Morrissey fa un lavoro eccellente e ci regala quello che sarebbe potuto essere un Dottore di tutto rispetto.
Purtroppo, eliminato il fattore sorpresa, la puntata è andata perdendo un po’ il suo appeal, venendo ricordata come un filler qualunque, se non viene proprio dimenticata.
Ed è un peccato, lasciatemelo dire!
Senza stare a raccontare la trama (diamo per scontato che la abbiate vista, se state leggendo), non posso che ricordarvi i molti punti di forza. Abbiamo dei Cybermen inquietanti, potenti e più spaventosi di quanto si possa pensare. Il cybergorilla pare uscito da una versione horror-steampunk de “I delitti della Rue Morgue” (e vuole essere un complimento) e tutta l’atmosfera fantascientifica è contaminata da venature gotiche. Per quel che mi riguarda questa puntata è esattamente quello che voglio da un’avventura del Dottore nell’800. Allo stesso tempo abbiamo un umorismo ben dosato, che fa un uso sapiente del fanservice (la companion Rosita e il Tardis mongolfiera sono bellissimi), ma che allo stesso tempo funziona a se stante. La trama è strutturata intorno ad un’indagine interessante con qualche colpo di scena ben costruito, in particolare quello legato al nuovo Dottore, che non è scontato ed è gestito molto bene nella sua rivelazione. Quando si arriva alla conclusione, essa è dinamica, avventurosa e incalzante. Una mongolfiera contro un robot gigante alimentato a vapore nel mezzo di Londra è un’immagine che non dovrebbe essere liquidata troppo in fretta!
In più abbiamo una villain, Miss Hartigan, con uno spessore inusuale e una motivazione personale e sociale non comuni. Vera e propria “donna scarlatta”, anche graficamente si fa largo nella scena riempiendola di personalità. La collocazione temporale permette di costruire una critica politica e sociale potente. Se anche Hartigan perde (i Cybermen devono comunque essere sconfitti), la sua lotta rappresenta le stesse che sarebbero divampate di li a poco cambiando il mondo (con tanti saluti a mister Capricorn, che voleva truffare l’assicurazione per arricchirsi, a proposito di villain con motivazioni complesse).
Il tutto con il classico finale natalizio, ma questa volta persino il Dottore si ferma per il Cenone!
Buon Natale!
Brig